Lipari
il "museo vivo" delle Eolie
Lipari è la più grande e la più popolosa isola dell'arcipelago. Denominata Meligunis dai greci per il suo dolce clima, questa isola si è costituita in epoca neolitica ed è stata anche la culla delle civiltà classiche greca e romana. Il paese si estende ai piedi della rocca del Castello, l'antica acropoli greca, e lungo numerose insenature sparse da Nord a Sud (belle quelle di Marina Corta e di Marina Lunga). Il Castello è ancora oggi sede di uno dei più importanti musei archeologici d'Europa: qui si conservano reperti, anche subacquei, di tutte le età. L'assetto moderno del Castello è determinato dai poderosi bastioni eretti dagli spagnoli dopo le devastazioni apportate dai pirati intorno al 1544. La zona circondata da mura di cinta occupa uno dei due parchi archeologici dell'isola; l'altro, quello di piano Diana, si trova nella zona sottostante l'abitato ed è complementare al primo. Proprio i due vicini siti archeologici hanno consentito agli studiosi di rendere nota una storia umana che ha avuto origine già prima del 4000 a . C. Nella parte interna della cinta muraria sono collocate la cattedrale, l'antico palazzo dei Vescovi, che è stato edificato sulle basi dell'antico monastero normanno dei benedettini, e vari altri edifici. Il bianco e il nero sono i colori di Lipari: ossidiana e pomice, quest'ultima una varietà porosa della prima, un minerale vetroso a base di silicio utilizzato fin dall'età dei metalli, per la costruzione di armi o suppellettili. Oggi si possono ancora visitare i giacimenti di pomice che si estendono per una decina di chilometri e rappresentano la seconda risorsa dell'isola dopo il turismo estivo.
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